Lucia De Gregorio ospite dei Salotti Itineranti
Sono le rocambolesche avventure di una docente italiana nel mondo della scuola, al centro della prima fatica letteraria di Lucia De Gregorio ospite, lo scorso 22 luglio presso il Chiostro di San Domenico, dell’associazione letteraria de “I presidi del libro”.
L’opera edita Giraldi può considerarsi, a tutti gli effetti, il “diario di bordo” che la docente potentina ha tenuto durante i suoi 10 anni di precariato, in attesa del tanto ambito contratto a tempo indeterminato. Appassionato, ironico e autobiografico, il romanzo getta ombra su un’istituzione che necessita più che di uno svecchiamento, di una riforma che la riorganizzi dall’interno. “Se dovessi scattare un’istantanea della scuola contemporanea, sceglierei una foto in bianco e nero. Il sistema scolastico odierno frutto delle riforme reiterate del ministro di turno non gode di buona salute” ha dichiarato la De Gregorio.
L’attenzione si è poi spostata dai concorsoni di reclutamento alle condizioni spesso aldilà del limite di decenza, in cui versano alcune strutture pubbliche: “Ci sono scuole che cadono a pezzi e mettono a serio pericolo, la vita dei ragazzi piuttosto che formarli e renderli uomini migliori” ha denunciato la professoressa, attualmente insegnante di lettere presso una scuola secondaria di primo grado in Toscana.
A supporto della presentazione, è stato proiettato un contributo video con immagini illustrate da una cara amica dell’autrice, esemplificativo della situazione docenti nel 21esimo secolo. Fa specie pensare come un ruolo cui un tempo si riconosceva una sorta di prestigio sia stato, per certi versi, declassato nel corso del processo di naturale evoluzione socio-culturale.
Altro rognoso inconveniente del bistrattato aspirante docente il nonnismo di alcuni colleghi, convinti di custodire i segreti più reconditi della scuola ed averne l’esclusiva su tutti: “In alcuni casi, gli atteggiamenti di questi presunti colleghi ad un passo dal pensionamento, possono ulteriormente compromettere il clima già poco sereno all’interno dell’istituzione. Si ha l’impressione di essere messi costantemente alla prova”.
Un dubbio sorge spontaneo nel corso della presentazione “ma allora ne vale la pena intraprendere questo percorso?”, la De Gregorio ha osservato: “Come tutti i percorsi, esistono anche degli aspetti positivi che, nella fattispecie del mondo scolastico, sono di gran lunga minori in raffronto a quelli negativi. Tra di essi indubbiamente, la bellezza di formare i cittadini di domani, supportarli nelle loro esperienze, accompagnarli nel percorso della vita. Non è un mestiere che si sceglie per soldi, ma per passione, anzi vocazione”.
La prefazione del libro è a cura di Marco Travaglio che ha definito la storia “pungente e divertente”.